Per non sapere leggere e scrivere

Ma davvero serve tanta ingegneria finanziaria per gestire i propri risparmi o basterebbe un pò di buon senso. Viene davvero questo pensiero alla mente quando si osservano i portafogli dei risparmiatori, i movimenti di compravendita, i consigli degli operatori professionali. Esistono una infinità di possibilità di costruzione di un portafoglio ma chissà perchè ciascuno di noi vuole metterci del suo con la presunzione di saperne più di qualcun’altro oppure  (e ciò è peggio) perchè crede di essere il solo ad avere avuto una intuizione del genere. In Italia è ancora pieno di portafogli che hanno BTP, Telecom, Enel, Seat  e di propietari che credono di aver diversificato così facendo. Ma proviamo a chiudere gli occhi per un attimo ed immaginiamo di non sapere nulla di finanza e di dover investire denaro senza essere influenzati da alcunchè. Immaginiamo anche di non avere tempo da dedicare alla finanza e di non avere una visione sul futuro dell’economia. Date queste premesse, una scelta possibile potrebbe banalmente ricadere su un bilanciato globale che contenga azioni, obbligazioni, materie prime, valute  e più in generale tutte le attività finanziarie con la massima diversificazione. Una scelta razionale per chi sa di non sapere. Infatti questa scelta potrebbe preservare il capitale meglio di altre scelte personali e sicuramente sottrarci al rischio specifico. Ricordiamoci infatti che oggi, più che mai, il rischio di perdere l’investimento a causa del “default” o fallimento dell’emittente, è una probabilità tutt’altro che remota. Quindi eliminato il rischio specifico (emittente) la scelta del bilanciato globale mi espone al solo rischio mercato che posso ridurre miscelando tra loro attività finanziarie decorrelate tra loro il più possibile.Vale a dire che obbligazioni, azioni e materie prime, valute, etc, possono, combinate adeguatamente insieme, generare un rischio complessivo che è inferiore alla somma dei singoli rischi. Il fondo della BlackRock Global Allocation è un fondo bilanciato globale che vanta una storia ultraventennale gestito da Dennis Statman  dal 1987 e che offre a coloro che “non sanno che pesci prendere” un’opportunità di fare buoni rendimenti con basso rischio. I rischi a cui mi sottraggo sono principalmente l’eliminazione del rischio emittente attraverso una diversificazione mondiale quasi unica nel suo genere per vastità e differenziazione e la probabilità molto alta di avere ritorni superiori all’inflazione nel tempo con un rischio mercato contenuto.

Qui sopra il fondo viene confrontato con l’inflazione, l’indice comit globale (borsa italiana), il BTP che rappresenta i titoli di stato a lungo termine, il BOT dal 02 gennaio 1997. Badate bene che lo scopo della rappresentazione non è quello di decretare la superiorità del prodottto quanto quella di mostrare la supremazia della diversificazione rispetto a scelte che potremmo definire più facili e comprensibili ma che nel lungo termine si sono rivelate miopi, meno remunerative e soprattutto molto più rischiose. Ovviamente incrementando il fondo in fasi ribassiste ed alleggerendo il fondo in fasi rialziste la performance sarebbe migliorata notevolmente ma ….questa è un’altra storia.

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Consulente finanziario Finecobank
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