Nel post del 04 ottobre 2011 https://gianlucabati.wordpress.com/2011/10/04/come-investono-gli-italiani-i-propri-risparmi/ ho commentato l’allocazione dei risparmi degli Italiani nei vari strumenti finanziari. La mia curiosità mi spinge a fare un’analisi sull’allocazione del risparmio dei principali paesi europei al fine di capire somiglianze e diversità tra il nostro paese e l’Europa quando si parla di investimenti.
Le famiglie italiane amano i titoli di debito (al 21%) più di tutti gli altri paesi e ciò non è una sorpresa ma una conferma dei danni provocati dallo stato mamma. Devo dire che, dato il momento, mi sarei aspettato una percentuale inferiore poichè rilevo una percentuale sempre crescente di persone che sta prendendo coscienza del rischio paese. Il divario rispetto alle altre famiglie europee rimane consistente e solo la Germania ha un 5,3% di titoli di debito mentre gli altri paesi europei percentuali inferiori. Le attività finanziarie liquide (quali c/c o conti deposito) in tutta Europa rappresentano la parte maggiore dei risparmi delle famiglie ed in Italia il 31,4%. Questa liquidità, così abbondante in Europa, riflette certamente la situazione di incertezza e scarsa visibilità che invade l’unione europea. Soprattutto se confrontata con gli USA, paese in cui le famiglie detengono in liquidità appena il 14,5% del risparmio totale. Oltre alla situazione contingente, certamente, l’abitudine degli americani ad investire ben il 50% nel capitale di rischio (azioni) non è stata fatta propria dagli europei le cui aziende dipendono in grande parte dall’accesso al credito fornito dalle banche. Chiaramente, avere un sistema costituito dai risparmi che direttamente o attraverso fondi pensione alimentano i capitali di cui hanno bisogno le aziende per crescere e svilupparsi, sarebbe una boccata d’ossigeno in Europa. Ma occorrerà tempo per capirlo o forse neanche il tempo sarà sufficiente per innescare questo cambio di mentalità. Comunque vorrei focalizzarmi sull’ultima divergenza tra il nostro paese e gli altri europei ovvero il risparmio gestito. Quest’ultima categoria comprende fondi comuni ed etf e rappresenta, ribadisco il concetto, l’unico modo per proteggere i nostri risparmi dal rischio più grosso cioè il rischio fallimento emittente. E proprio nei paesi in cui tale rischio è più evidente abbiamo la più bassa penetrazione del risparmio gestito. In Italia rappresenta appena il 24,2% del totale del risparmio mentre in Germania e UK rappresenta il 42,7% ed il 54,7%…..forse perchè in Germania e Gran Bretagna hanno capito il vantaggio della diversificazione !