I 15 errori da evitare

Secondo i paradigmi classici, esistono individui perfettamente razionali e onniscienti che, nel prendere decisioni in condizioni di incertezza, massimizzano la propria utilità attesa. Per dirla in parole povere esiste l’ “homo oeconomicus” che compie sempre scelte razionali. Ma le evidenze empiriche dimostrano che gli individui commettono errori cognitivi ed emozionali che inficiano il comportamento razionale prospettato dalla teoria classica. Così negli ultimi anni alla teoria classica si è affiancata la teoria comportamentale. Ovvero si cerca di dare spiegazioni ai problemi economici quali le scelte d’investimento osservando come pensano ed agiscono gli individui. L’approccio comportamentale mostra i limiti della razionalità degli individui. Gli individui commettono errori nel prendere decisioni e questi errori possono essere tipizzati in quanto comuni alla maggioranza degli individui. Uno degli esempi più calzanti è la rappresentazione del rischio. Dobbiamo abbandonare l’idea consolidata e razionale che l’investitore possa essere descritto da un unico e stabile atteggiamento verso il rischio, la tolleranza al rischio. Il suo atteggiamento dipende infatti dalle circostanze e dalle emozioni: generalmente dopo un periodo di rendimenti positivi la sua tolleranza apparirà maggiore che non dopo un periodo di rendimenti negativi. Inoltre solitamente si cerca di valutare la tolleranza al rischio solamente nel momento in cui l’investitore prende una decisione credendo che gli individui anticipino correttamente le proprie reazioni emotive alle conseguenze degli investimenti. In realtà gli individui non sono generalmente in grado di valutare correttamente in anticipo come reagiranno quando si verificherà un evento avverso e per questo capire come si vive il prima e dopo l’investimento è molto importante. Potremmo rappresentare in una tabella gli errori e pregiudizi più comuni  degli investitori

Ovviamente i punti toccati nella tabella non saranno tutti comuni a tutti gli investitori ma rappresentano un punto di partenza per fare scaturire in noi una riflessione e sulla base di questa cambiare atteggiamento e comportamento al fine di evitare di fare e rifare gli stessi errori.

Per  esempio, se l’errore è l’avversione alle perdite, per cui si prova più dolore per una perdita rispetto al piacere provato per un guadagno di pari ammontare occorrerebbe capire la reale propria avversione al rischio e se si è avversi alle perdite non scegliere investimenti ad alto rischio. Se siamo riluttanti a cambiare il proprio portafoglio corrente e tendiamo a mantenere lo status quo delle cose cominciamo a chiederci cosa faremmo se, invece di avere già  l’investimento attuale, disponessimo del suo controvalore in liquidità…………ci daremmo delle risposte diverse……..

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Consulente finanziario Finecobank
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