I dividendi, da sempre, sono una componente importante dell’investimento azionario.Vorrei parlare quindi di quelle lettere di investitori che spesso leggo su rubriche giornalistiche in cui “l’esperto” risponde. C’è infatti un filo conduttore che le accomuna tutte ovvero il desiderio di una rendita certa annua e la salvaguardia del patrimonio accumulato. Frequentemente il patrimonio fa capo a persone prossime o già nell’età del pensionamento che hanno finto la fase di accumulazione e vorrebbero iniziare a godersi i frutti del lavoro di una vita senza intaccare il capitale. In altri termini……sembra che la richiesta a gran voce di queste persone sia “consumiamo pure la lana ma non la pecora”…grazie. Il desiderio nasce dalla volontà di lasciare un patrimonio agli eredi e consumare solo i frutti del capitale nella fase della vita in cui si ha tempo a disposizione ed ancora energia per vivere pienamente la vita. Il desiderio nasce anche dalla volontà di mantenere sempre una riserva importante di capitale a cui attingere nella malaugurata eventualità della non autosufficienza. Comunque in entrambi i casi, oltre alle tradizionali asset monetarie ed obbligazionarie, potremmo affiancare fondi/etf azionari diversificati selezionati allo scopo. La tentazione di crearsi una rendita considerando esclusivamente l’obbligazionario od il monetario è forte e nella maggioranza dei caso prende il sopravvento rispetto ad uno studio reale sui dati storici delle varie asset class. Diamo uno sguardo al grafico sottostante che mostra i dividend yields del mercato azionario Mondiale, dell’Europa e del mercato Americano confrontandolo con il tasso Euribor.
Dal grafico emerge prima di tutto una certa stabilità dei dividendi rispetto all’andamento dell’Euribor e dividendi ben sopra l’inflazione per esempio in Europa. Non considerare l’inflazione e la sua capacitá di intaccare il potere di acquisto del capitale che vogliamo preservare non è una buona idea.
Quindi proviamo a fare l’esempio di un pensionato con un patrimonio che in parte servirá per fare fronte ad imprevisti futuri nel caso si verifichino quali la non autosufficienza ed in parte verrá lasciato agli eredi. Per la parte che,con buona probabilitá, verrá destinata ai posteri, si potrebbe pensare all’investimento azionario con stacco annuale dei dividendi
Ovviamente non singole azioni ma indici o strumenti che replichino quest’ultimi. In un mondo in cui i tassi di interesse delle passivitá considerate sicure sono vicini allo zero ci sentiamo così sicuri a comprare debiti ? E le cedole che incasserò saranno sufficienti a coprire l’inflazione futura ?
Quello che è certo è che, come disse Benjamin Graham (http://it.wikipedia.org/wiki/Benjamin_Graham) , l’investimento azionario ha il potere di generare nel tempo utili adeguati e dividendi adeguati. Inoltre una analisi storica dell’indice S&P 500 rafforza la tesi secondo la quale scegliendo azioni con alto dividend yield si possono ottenere rendimenti azionari più elevati. I portafogli costruiti con dividend yields più alti hanno offerto agli investitori rendimenti totali più alti rispetto ai portafogli con dividend yields più bassi. In aggiunta queste azioni con alti dividendi hanno anche un beta più basso assicurando una maggiore stabilità nelle fasi negative del ciclo economico. Oggi esistono vari strumenti specializzati con i quali è possibile acquistare panieri di azioni mondiali ad alto dividendo che staccano periodicamente cedola. Ecco allora che, dare una occhiata alla tabella qui sotto, riportante il dividend yield medio degli ultimi dieci anni e dell’anno passato delle principali piazze finanziarie potrebbe fare emergere un’altra asset all’interno del nostro portafoglio con un’obiettivo diverso dalla speculazione !
Qualche nome di fondo che investe in questa tipologia ?
Buonasera,
Beh, per esempio Dws top dividend, schioderà maximizer, threadneedle, fidelity, uniglobal, e tante altre società oppure negli etf dia una occhiata a ishares….and good luck !
Gianluca abati
Buongiorno Gianluca, in merito al suo articolo interessante e oggi più che mai attuale, vorrei sapere cosa ne pensa della possibilità di ottenere lo stesso beneficio, ossia il rendimento cedolare, anche attraverso fondi o ETF obbligazionari alto dividendo corporate o emergenti. E’, secondo lei, strategicamente valido un sistema basato contemporaneamente su azionario e obbligazionario ad alto dividendo diversificato a livello globale? Inoltre volevo chiederle perché consiglia a stacco annuale, c’è un motivo specifico che io forse non vedo? Glielo chiedo perché parecchi ETF staccano trimestralmente o semestralmente. Grazie
Buongiorno Roberto,
occorre in primis fare attenzione per la parte obbligazionaria al fatto che il fondo /etf stacchi solo le cedole incassate e non anche parte del capitale come spesso avviene. Infatti molti gestori distribuiscono un rendimento maggiore rispetto alla cedola incassata e dunque il rischio è quello di pagare le tasse sul capitale oltre che sulla cedola. Per quanto riguarda la frequenza di distribuzione delle cedole è importante sottolineare che alcuni gestori applicano spese di stacco cedola e comunque al fine del rendimento composto molte cedole frazionate non vengono reinvestite in quanto esigue e faranno si che il rendimento effettivo netto a scadenza sia inferiore. Ritengo il sistema valido se la mia esigenza è di toaser la pecora annualmente al fine di avere una rendita ma dovrò avere un orizzonte molto lungo soprattutto in questo momento.