Questa settimana voglio fare il punto sui mercati azionari. Rivolgere lo sguardo là dove sono partiti fino ad oggi per interrogarci su dove andranno. Può sembrare banale. Ma per i non addetti ai lavori (e a volte anche per gli addetti) non è così immediato rispondere alla domanda: quanto hanno percorso i mercati azionari dal minimo del 2009 ?
Sono convinto che, molte delle persone interrogate, metterebbero la Cina al primo posto e poi le altre borse. Sono altresì convinto che pochi sanno che il listino americano ha segnato un 135% e che tra il listino Indiano e il listino Cinese ci sono 94 punti percentuali di differenza pur rientrando entrambi nella categoria degli emergenti. Ogni tanto fa bene guardarsi indietro e dare una occhiata a cosa è successo e riportare la mente a quei tempi. Chi l’avrebbe mai detto nel gennaio 2009 che i mercati azionari sarebbero cresciuti fino a questo punto. Certamente non gli esperti, gli economisti e tanto meno i media specializzati che invece erano concentrati a dipingere un futuro nefasto. La morale è non dare nulla per scontato e non fidarsi del sentiment dei media. Ma allora di cosa dobbiamo fidarci ? Del trend !
Guardando i grafici dal 2009 si percepisce, anche ad un primo sguardo, che c’è una direzione dal 2009 ed è rialzista. Non importa dunque sapere perchè il mercato sale ma che sale. Non importerà chiedersi dove andrà poichè ce lo dirà lui. In altri articoli ho parlato del trend analizzando i mercati azionari ma in questo periodo, a maggior ragione, penso che sia giusto approfondire la questione. Infatti molti risparmiatori si chiedono se non sia il momento di alleggerire il mercato azionario. Rispondo che fino a che il trend primario è rialzista occorre essere investiti in azioni. Certo……. mi guardano perplessi …..e mi chiedono: ma come individuare i trend ? Vi sono degli algoritmi che ci aiutano a fare questo. Prendiamo ad esempio l’indice principe americano ed utilizziamo la strategia di incrocio tra le medie mobili, selezionate da me in un modello di ottimizzazione.
Spesso le tecniche più semplici sono le migliori. Dal 2012, data dell’ultimo segnale di acquisto, non abbiamo più avuto segnali di vendita. Ciò non significa che in futuro non li avremo, ma che oggi dobbiamo stare investiti su quel mercato. Se facciamo la stessa cosa con l’insieme dei paesi emergenti abbiamo alla stessa stregua un indicazione di tenere aperta la posizione dal 2012. Sui mercati emergenti momenti in cui il segnale di vendita era vicino ma non è mai scattato e dunque non ci siamo posti il problema di cosa fare.
Il mercato azionario Europeo, nel grafico sotto, rappresentato dallo STOXX600 si è comportato molto verosimilmente come quello americano ma con minore forza. Anche qui, dunque, segnale ultimo di acquisto nel 2012 e da allora nessun segnale di vendita.
L’ultimo mercato che vorrei prendere in considerazione è il Giappone. Un mercato azionario spesso decorrelato dagli altri e caratterizzato da un trend ribassista primario iniziato nel 1989 e mai terminato. Un mercato altamente volatile in cui il sistema dell’incrocio delle medie mobili, proprio per la forte volatilità e lateralità di questo mercato, ha consegnato una elevata operatività fornendo molti segnali di acquisto e vendita più adatti ad una operatività di breve che di medio-lungo periodo. Comunque, anche in questo mercato dopo una serie di falsi segnali alla fine del 2012 è arrivato un segnale di acquisto e da allora il mercato rimane fortemente rialzista. Tuttavia il rialzo è stato così forte e repentino che il mio consiglio è quello di attendere un ritracciamento prima di prendere posizione.
Non possiamo sapere cosa accadrà sui mercati azionari ma servirci di modelli che ci aiutano a leggere il mercato ed evitare il rischio rovina è indispensabile.
Questo uno dei tuoi articoli migliori.
Bravo!
Competente e chiaro. Bravo!