Difficile e impossibile per qualsiasi persona rispondere alla domanda. Il 21 aprile i mercati azionari di tutto il mondo hanno abbandonato quella fase quasi surreale di bassa volatilitá per iniziare una correzione. L’ultima correzione risaliva all’ottobre del 2014 ed in quel periodo l’S&P500 USA perse il 10% in un mesetto circa. Definiamo correzione un periodo che solitamente va da un mese ai tre mesi al ribasso ed è un trend secondario all’interno di un trend primario che continua a permanere. Il trend primario sull’S&P500 oggi rimane rialzista e ricordiamo che è iniziato nel marzo del 2009 ed oggi è ancora in vita. Da allora l’S&P 500 USA ha performato del 219% ma ha anche periodicamente avuto (e senza regolarità nella frequenza) correzioni del trend primario tra cui la più forte risale all’autunno del 2011 in cui l’indice corresse del 21%. Da aprile è iniziata una maggiore volatilità dettata forse dall’incertezza sulla Grecia, dalla bolla finanziaria cinese o forse più ragionevolmente da prese di beneficio degli investitori. Molti investitori a fronte di questa incertezza hanno preferito liquidare le posizioni tuttavia si è trattato di una correzione molto leggera e poco profonda con una sostanziale tenuta dell’indice S&P500 USA ed io ritengo l’indice americano un termometro molto importante per misurare la febbre sui mercati mondiali. L’indice MSCI WORLD all country che misura l’andamento delle borse internazionali dopo aver perso 6,5% oggi è a meno 2% dai massimi. Ricapitolando direi che come al solito i media hanno fatto il loro lavoro ovvero hanno influenzato i comportamenti delle persone le quali hanno reagito sulla scorta della paura e non sulla base di dati. Ciò non è accaduto a chi usa un metodo !
Ribadisco che qualsiasi metodo è meglio di un non metodo in quanto diversamente ci esporremmo come una bandiera agli umori del mercato senza capire dove siamo e dove stiamo andando. Sarebbe come essere in mezzo al mare ed essere sereni perchè c’è calma piatta e poi una volta che il mare comincia a fare tempesta pentirci di essere usciti in barca e non lavorare per mantenere la rotta. I manuali di finanza sono pieni di esempi in cui essere fuori dal mercato anche per soli pochi giorni in 5 anni ci costa tantissimo fino a trasformare un rendimento che sarebbe stato molto positivo in negativo !
Quindi fare timing è sbagliato a meno che non si segua una logica ed un metodo.
La mia posizione personale è costituita da una parte rilevante azionaria che non viene mai toccata se non seguendo indicazioni provenienti dal mio metodo ed una piccola parte in cui faccio scelte tattiche e faccio timing sapendo che spesso sbaglierò. Ma questa piccola parte ha un aspetto ludico e dunque mi ci cimento pur essendo consapevole che molto probabilmente sarebbe stato meglio andare a pescare…..
Date una occhiata ai vari indici azionari dal 2009 ad oggi
Ciò che balza all’occhio è proprio il trend primario dell’S&P500 e aver provato ad entrare ed uscire da questo mercato senza una metodologia chiara ci avrebbe portato a fare un minore rendimento. Quanto all’incertezza, direi che fa parte del mercato, e se non vi fosse non ci sarebbe il premio per il rischio del mercato azionario.
Ritorniamo al titolo “Stop and go” ?
Guardiamo i grafici sui principali mercati mondiali iniziando dall’america
L’algoritmo di medio termine mi dice di stare dentro dal 2011 e accade la stessa cosa per l’Europa
Ed anche per Tokio
Ma per i paesi emergenti continua a non esserci un trend ben definito e il segnale è out
Rimango dunque sull’equity World mantenendo un grande sottopeso sull’area emergente. Questo è quello che deriva dall’ultilizzo di medie applicate a serie storiche e non dalla mia opinione.
Evitiamo le opinioni, le chiacchere lasciamole ai media e facciamo un’ analisi il più oggettiva possibile sui mercati senza abbandonarci a previsioni impossibili e ricordatevi che è più comodo per un “esperto” predire il 2016 che ammettere l’incertezza !
Infatti non tii ho neanche chiamato. Dormo tranquillo