Quanti di noi conoscono i piani di accumulazione ? Probabilmente molti, ma quanti conoscono i reali vantaggi di investire attraverso un piano di accumulo ?
Ritorniamo ai fondamentali !
Stiamo parlando di un sistema di investimento semplice che può essere realizzato da chiunque senza nessuna conoscenza particolare di borsa o strumenti finanziari. Tutti dovrebbero e potrebbero usare queste forme d’investimento indipendentemente dalla ricchezza accumulata. Infatti lo strumento risolve sia le esigenze di chi ha bisogno di iniziare a risparmiare per formare un capitale nel tempo, che quelle di chi è già in possesso di un capitale.Quest’ultimo caso potrebbe essere quello di un investitore che vuole entrare in un mercato percepito alto oppure in un mercato in discesa che ancora non ha fatto il suo minimo….
Il PAC nasce originariamente per coloro i quali vogliono accumulare un capitale per i figli per gli studi universitari, per una casa nuova o per qualsiasi altra esigenza futura. Lo scopo era quello di risparmiare gradualmente e costantemente per poter realizzare un progetto futuro. Risparmio oggi per consumare domani. Ma come già detto, viene sempre più utilizzato anche da coloro che hanno già un risparmio accumulato da investire sul mercato e che, non sapendo se correttamente valutato, decidono di comprarlo a rate per ridurre i rischi di sbagliare timing.
Tecnicamente si tratta di acquistare quote di fondi comuni d’investimento, anzichè in una unica soluzione, rateizzando l’investimento mensilmente o trimestralmente per un periodo non inferiore a 60 mesi. L’investimento minimo mensile è di 50 euro, dimostrandosi dunque anche idoneo a quelle persone che non hanno una grande capacità di risparmio. L’investitore può scegliere nell’universo dei fondi comuni distribuiti in Italia e può decidere di sospendere e disinvestire lo strumento quando desidera senza penali di alcun tipo. Acquistando il PAC in un portale multibrand i costi vengono abbattuti e diventano 9 euro per l’apertura del piano e 0,95 centesimi per ogni rata rendendo così l’investimento economico anche sotto il profilo dei costi. L’obiettivo del Pac, anzichè massimizzare il rendimento potenziale di un investimento nel tempo, è al contrario, ridurre il rischio legato al timing, cioè il momento in cui si effettua l’investimento. Il timing sbagliato è una delle principali cause dei rendimenti bassi o negativi dei portafogli di molti investitori, anche di quelli che hanno sottoscritto fondi ben gestiti. Diluendo l’investimento nel tempo, il Pac permette di smorzare la volatilità dei mercati riducendo il rischio legato all’investimento azionario. Il Pac permette quindi di ottenere non il massimo rendimento possibile, ma risultati migliori in termini di rapporto rischio/rendimento. Sono delle modalità d’investimento vantaggiosi e sicuri perché funzionano come dei livellatori del rischio e permettono nelle fasi di ribasso dei mercati finanziari di comprare quote del fondo comune di riferimento a dei prezzi inferiori così da mediare il prezzo medio d’acquisto. Ora cerchiamo con un esempio, di capire l’utilità del pac in maniera concreta, riferendoci ad un caso reale spiacevole ma accaduto !
Chi di voi ricorda la bolla del 2000 e l’andamento successivo dei mercati ?
Chi di voi ricorda il 2007-2008 e la bolla dei subprime ?
Credo parecchi di voi ed allora proviamo a simulare un investimento in un fondo azionario internazionale iniziato nel marzo del 2000 sui massimi e terminato nel marzo del 2010. Non esagero se dico che è stato uno dei peggiori dieci anni sui mercati azionari dal 1950 ad oggi. L’unico periodo decennale in cui un investitore cassettista sull’azionario world avrebbe avuto un rendimento negativo. Bene, abbiamo simulato con dati reali un periodo d’investimento tramite PAC da marzo 2000 a febbraio 2010, ipotizzando di avere investito 100 euro al mese in un fondo azionario internazionale chiamato Anima fondo Trading Classe A che realmente è esistito ed ancora esiste. Ipotizziamo un investitore che apre il PAC sui massimi del mercato anzichè optare per investire tutto in quel momento:
L’investitore avrebbe versato in 10 anni 12.000 euro e ritirato 11.615 euro. Voi direte che è una pessima performance ma se paragonata a chi avesse investito tutti i 12.000 euro in una unica soluzione per lo stesso periodo diventerebbe un buon risultato. Infatti l’investitore che avesse investito in una unica soluzione avrebbe ottenuto al termine una cifra di 9.915 euro. E stiamo parlando di un investitore che ha acquistato azioni internazionali con un fondo a gestione attiva, perchè se avesse acquistato l’indice World All Country in Euro (di cui qui sotto mostro performance di periodo) replicando passivamente l’indice avrebbe portato a casa 7.573 euro.
Ora, sottolineo che ho scelto appositamente un periodo temporale particolare per verificare cosa avrebbe realizzato un PAC in un mercato fortemente negativo per molti anni. Dalla simulazione è emerso che il PAC ha smussato la volatilità del mercato e ha consentito di ottenere un risultato migliore rispetto al PIC (unica soluzione) anche in un periodo storico molto difficile per i mercati azionari. Avremmo avuto una crescita del capitale più costante nel tempo ed un draw down (perdita massima registrata nel periodo) inferiore a quello mostrato nel versamento unico. Quest’ultimo aspetto è molto importante per controllare l’emotività dell’investitore che mal sopporta i cali dei mercati.
Stesso PAC aperto a marzo 2000 con 100 euro trimestrali e terminato nel 2015 avrebbe dato questo risultato.
Investito 6313 ed oggi 7293 corrispondente ad un rendimento annuo composto del 2,80% netto. Poco o molto non saprei ma di certo un rendimento, ottenuto con il pilota automatico in un periodo, ribadisco, molto nefasto per i mercati. Ma se avessimo adottato una metodologia o il buon senso anche per i PAC vendendo nel 2007 parte di ciò che avevamo accumulato e con il ricavato avessimo aperto un nuovo PAC il risultato sarebbe stato nettamente migliore. L’intervento dell’uomo, come sempre, può diventare indispensabile e necessario per offrire una buona consulenza ed anche il PAC necessita di monitoraggio ed assistenza nel corso degli anni.