Questa volta affronteremo un argomento non così affascinante e coinvolgente come i mercati, ma per l’importanza che esso riveste e l’impatto che potrebbe avere sui nostri patrimoni, non meno importante. In particolare, le cifre che ci sono in ballo, potrebbero arrecare maggiori danni ai risparmiatori di una crisi dei mercati. La mancanza di una robusta crescita dell’economia italiana, unitamente alla difficoltà di contenere la spesa pubblica spinge continuamente il governo a trovare soluzioni per reperire nuove risorse. Il dibattito parlamentare da tempo sta considerando, a tal proposito,molto seriamente, un inasprimento delle tasse di successione. Tali interventi saranno così estesi da coinvolgere probabilmente anche le attuali normative di esenzione su titoli di stato e polizze assicurative in fatto di successione ereditaria. Ma vediamo, per sommi capi, cosa prevede oggi la normativa in caso di successione ereditaria.
La base imponibile ovviamente coinvolge beni immobili e mobili ed è determinata con riferimento al valore complessivo netto dei beni devoluti a ciascun erede o legatario.
Sono previste aliquote di tassazione diverse, a seconda del grado di parentela intercorrente tra la persona deceduta e l’erede. In particolare, sul valore complessivo dell’eredità si applicano le seguenti aliquote:
• 4%, per il coniuge e i parenti in linea retta (genitori e figli), da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 1.000.000 di euro
• 6%, per fratelli e sorelle, da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 100.000 euro
• 6%, da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per gli altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, nonché affini in linea collaterale fino al terzo grado
• 8%, da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per le altre persone.
Già da una prima analisi si intuisce come il fisco sia particolarmente clemente nel caso di successioni con parenti in linea retta consentendo di applicare una franchigia per erede di ben 1.000.000 di euro. Tutto ciò sembra destinato a cambiare, poichè da tempo questo governo sta considerando una revisione al rialzo delle imposte di succesione. Del resto l’Italia risulta essere particolarmente benevola rispetto al resto d’Europa in termini di imposte di successione. Si tratta di un tema importantissimo all’interno di ogni pianificazione finanziaria. Infatti quest’ultima dovrebbe servire a non subire gli eventi o i cambiamenti e consentire di trasferire ricchezza agli eredi, sia quote societarie, immobili o altre attività, usufruendo di risparmi fiscali. Ricordo a tutti che con l’approvazione della legge 23/2014 sulla riforma catastale che verrà completata entro il 2019 avremo un aggiornamento delle rendite catastali di tutti gli immobili con conseguente aumento delle imposte ipocatastali in fase di successione e donazione. Ma torniamo alla revisione delle imposte di successione che dovrebbe consistere (in base al dibattito parlamentare in corso) in una riduzione o eliminazione delle esenzioni fiscali. L’eliminazione dei privilegi fiscali in caso di successione potrebbe investire anche le polizze assicurative ed i titoli di stato che ad oggi sono esclusi dall’asse ereditario.
Con un esempio concreto potremmo, forse, immaginare l’impatto che un inasprimento delle imposte di successione potrebbe avere su una famiglia composta da marito imprenditore, moglie casalinga e due figli studenti.
Supponiamo che il totale del patrimonio sia così suddiviso:
-denaro: 400.000 euro
-immobili: valore catastale 600.000 euro
Muore il marito e si apre la successione:
Ad oggi, la franchigia degli eredi (1 Mil. procapite) assorbirebbe totalmente il milione di euro ereditato ed il patrimonio totale verrebbe diviso dando un terzo al coniuge ed i due terzi ai figli. Ci troveremmo solo le imposte ipocatastali sull’immobile (3%) da pagare se i fligli non potranno godere della agevolazione prima casa e si dovrà dunque pagare all’erario “solo” 18.000 euro.
Adesso proviamo a fare delle ipotesi di cambiamento (come all’estero ad esempio..) e vediamo come cambierebbe l’importo da pagare.
- Aumento delle rendite catastali pari a 2 volte il valore attuale
- Diminuzione della franchigia da 1 milione 200.000 euro procapite
- Diminuzione della franchigia da 1 minione a 100.000 euro procapite
- Diminuzione della franchigia da 1 milione a 200.000 euro ed aumento dell’aliquota al 10%
- Diminuzione della franchigia da 1 milione a 100.000 euro ed aumento dell’aliquota successoria al 10
- Diminuzione della franchigia da 1 milione a 200.000 euro per erede ed un aumento dell’aliquota al 20%
Le imposte da pagare nei rispettivi casi diventerebbero:
- 36.000 euro
- 53.600 euro
- 66.800 euro
- 80.000 euro
- 113.000 euro
- 124.000 euro
Quello che balza alla vista è che oltre alla possibile riduzione delle franchigie ed all’aumento delle aliquote, l’aumento certo in quanto già legge delle imposte ipocatastali sugli immobili sarà una bella tegola !
Ma i nostri vicini di casa come trattano l’argomento ?
In Francia le aliquote vanno dal 5 al 40% per i parenti in linea retta, in base al valore del bene (per un appartamento di 300mila euro, si paga ad esempio il 20%): vero che il coniuge è esente, ma il figlio gode di una franchigia di “soli” 100mila euro e non è così favorito come in Italia (limite a un milione). Per gli altri eredi, a seconda del legame con il de cuius, le aliquote vanno poi dal 35 al 60%. In Inghilterra, invece, la franchigia è di 325mila sterline, indipendentemente dalla parentela: quanto eccede è soggetto ad aliquota del 40%, e il trasferimento in favore del coniuge è esente da imposta. In Germania, in virtù del valore del bene, le aliquote variano dal 7 al 30% per parenti in linea retta, dal 15 al 43% per fratelli, sorelle, nipoti, e dal 30 al 50% per altri soggetti; ma c’è una franchigia individuale da 100mila a 500mila euro per i trasferimenti in linea retta o fra coniugi.
Credo proprio che il tema debba destare delle riflessioni su ognuno di noi per non trovarsi successivamente a “piangere sul latte versato” !
Tu oltre ad evidenziare problemi dovresti anche proporre soluzioni..
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Donald Merli Bedetti Personal Financial Advisor Wealth Advisor FinecoBank
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