Incontrando i clienti in questi giorni mi sto rendendo conto che forse in pochi hanno capito come stanno andando le cose. O meglio, l’andamento sorprendentemente positivo della borsa italiana nel primo semestre, ha portato molti di riflesso a pensare che anche altrove le cose stiano andando in questo modo. La realtà è a macchia di leopardo se analizziamo i rendimenti dei principali mercati in cui un portafoglio investe soprattutto alla luce dell’andamento euro/dollaro. Tale cambio è stato un motore di performance negativa per l’investitore domestico che ha un portafoglio internazionale passando da 1,05 dollari per un euro al 31 dicembre 2016 all’ 1,1365 attuale. In percentuale si tratta di un 7,6% sulle attività estere in dollari che ha fatto da contraltare alla performance positiva dei mercati azionari europei.
Un portafoglio esclusivamente azionario internazionale avrebbe registrato nel semestre un 1,96%. Come si può notare dal grafico di cui sopra la performance peggiore è stata fatta registrare dalle materie prime che sono peraltro trattate in dollari. La componente azionaria USA in euro ha chiuso il semestre in parità ed emergenti ed europa hanno generato la migliore performance, con all’interno l’Italia che l’ha fatta da padrona con un +9,3%. In gennaio seguendo il mio metodo trend follower avevo pubblicato un articolo in cui comunicavo che il segnale di acquisto sull’europa era arrivato.
Come affermo sempre, io non voglio e non posso fare previsioni non avendo la presunzione di poterlo fare, ma posso vedere ed analizzare le serie storiche dei prezzi che contengono tutte le informazioni che ci servono per sapere se un mercato è rialzista o ribassista nel medio termine. A tal proposito ribadisco che la metodologia consiste nel lasciare correre i profitti e tagliare le perdite seguendo indicazioni date dal trading system. Molti mi chiedono quando il trend si fermerà ed allora capisco che non hanno capito come funziona il metodo.
Qualsiasi sistema basato sulle medie mobili mi farà entrare dopo i minimi e vendere dopo i massimi. Non esiste la possibilità di vendere sui massimi e comprare sui minimi sistematicamente ma esiste la possibilità di vendere dopo il raggiungimento dei massimi di periodo se il sistema segnala una inversione del trend di medio periodo.
Attualmente i semafori sono ancora verdi per cui, pur essendo in presenza di un trend che ormai dura dal 2009, e pur sapendo che prima o poi si fermerà non ci resta che seguirlo ed assecondarlo…farcelo amico. Andare contro il mercato è sempre stato pericoloso tanto quanto seguire il gregge senza una guida. Mi piace spesso andare a vedere il grafico dello s&p 500 e come un banalissimo metodo basato su una media mobile semplice a 200 giorni abbia guidato qualsiasi persona nelle proprie scelte d’investimento azionario nella catena di eventi che si sono concatenati nel tempo. Se non avesse seguito un metodo avrebbe venduto le posizioni da molto tempo per prendere profitto e magari avrebbe tenuto quelle in perdita. Soprattutto oggi che l’informazione viaggia rapida ed è piena di “rumori” è sempre più importante isolare ciò che è importante da ciò che non lo è. Date una occhiata al grafico sottostante.
Il grafico mostra l’indice più popolare americano dal 1995 ad oggi a cui è stata applicata una media mobile semplice a 200 giorni. I punti rossi indicano le fasi ribassiste e dunque i trend di medio periodo in cui il mercato è sceso o in cui è arrivato un segnale di vendita ed i punti verdi indicano le fasi rialziste. Questo è solo un esempio di applicazione di un sistema basato sulle medie mobili. Ma ci si rende subito conto di come riesca a ridurre la volatilità di un portafoglio ed eviti di fare la fine della “rana bollita”. Chiaramente non è privo di falsi segnali ma ciò è il prezzo da pagare per non farsi trovare nella rete quando i pescatori tireranno su le reti !