Quante volte ho sentito pronunciare questa frase da investitori rimasti scottati dall’investimento in fondi comuni d’investimento. Nella maggioranza dei casi si trattava di un’obiezione priva di fondamento poichè in realtà si può sapere, anche se a volte con un pò di ritardo, cosa c’è dentro il portafoglio del fondo ma soprattutto perchè il gestore del fondo ha un mandato che deve sempre rispettare. Ragion per cui non sarebbe necessario analizzare il contenuto del fondo. Infatti il mandato che ha è come se fosse un recinto, in cui il gestore è costretto a muoversi e dunque una garanzia per il consumatore della finanza, che il gestore non impazzisca e commetta imprudenze. Il cosiddetto recinto in cui deve muoversi prevede limiti di concentrazione, ovvero la garanzia che il portafoglio titoli presente nel fondo sia sufficientemente diversificato in modo da ridurre al massimo il rischio emittente. Prevede inoltre che il gestore rispetti il mandato del fondo in relazione all’obiettivo di rendimento. Ma anche in questo caso, il rendimento obiettivo dichiarato non servirebbe a molto se, in parallelo, il gestore non fornisse altri due importanti parametri: la volatilità massima del fondo e l’orizzonte temporale consigliato.
E’ infatti indispensabile associare al rendimento obiettivo anche l’arco di tempo suggerito (per esempio tre anni piuttosto che cinque) e la volatilità massima (per esempio il 5% piuttosto che il 10% su base annua) per conoscere il tipo di rischiosità che si dovrà consapevolmente accettare di correre durante il periodo dell’investimento. Mi perdonerete questo cappello ma era necessario per poter introdurre il caso di oggi. Analizzeremo infatti l’andamento di un fondo comune le cui vicende hanno recentemente occupato qualche pagina di giornali specializzati.
Parleremo del fondo AcomeA 12 mesi, un fondo comune della nota società di gestione del risparmio Italiana fondata da Alberto Foà. Scopo del fondo:
-Il Fondo, di tipo obbligazionario, ha come obiettivo la preservazione del capitale, con un orizzonte temporale di breve periodo e con un livello di rischio basso. Il Fondo investe principalmente in strumenti finanziari di natura monetaria ed obbligazionaria, denominati principalmente in Euro. Duration tendenzialmente non inferiore a 6 mesi e non superiore a 12 mesi.
Come recita la scheda del fondo facilmente reperibile, in pratica il gestore ha come obiettivo la preservazione del capitale con un rischio basso ed un orizzonte temporale tra i 6 e 12 mesi. Ora, non voglio entrare nel merito della composizione del portafoglio del gestore, in quanto oltre a non averne le capacità di analisi, ritengo che le scelte siano state fatte con cognizione di causa. Ma da semplice consulente finanziario appassionato di finanza, desidero porre alla vostra attenzione l’andamento del fondo dal 2010.

Il fondo AcomeA 12 mesi è stato messo a confronto dal sottoscritto con un benchmark a breve termine come potrebbe essere il jP morgan EMU cash 12 mesi. Pur essendo perfettamente consapevole che non è lo stesso benchmark utilizzato dal gestore del fondo (il cosiddetto recinto), il confronto ci fa capire la grande differenza tra la volontà del gestore di raggiungere nel tempo (12 mesi) l’obiettivo della preservazione del capitale e il risultato ottenuto.
Quest’ultimo punto, va a giustificare ed alimentare frasi del tipo…”cosa ci sarà dentro questo fondo”…poichè se l’investitore, prima dell’adesione, legge il kiid con le informazioni chiave del fondo compresa la politica di gestione e l’obiettivo del fondo e poi si trova con risultati per nulla congruenti con ciò che viene dichiarato, sia in termini di rendimento, rischio e volatilità oltre che di orizzonte temporale, allora fa bene a dubitare dei fondi comuni d’investimento.
Eppure i vantaggi del fondo comune sono innegabilmente ed oggettivamente enormi e danno una tutela massima al consumatore della finanza. E allora dov’è il problema ?
Il problema sta nella deontologia professionale del gestore e nel rispetto del mandato che gli è stato conferito. Sarà l’autorità di vigilanza poi, che dovrà intervenire, se il mandato non viene rispettato.
Fortunatamente, casi come questi sono rari, ma dei campanelli di allarme c’erano ben prima degli ultimi eventi
RENDIMENTI ANNUI
anno | fondo |
---|---|
2011 | -3,38% |
2012 | 13,92% |
2013 | 2,29% |
2014 | 1,01% |
2015 | 0,16% |
2016 | -0,18% |
2017 | -0,10% |
2018 | 0,07% |
2019 | 1,50% |
2020 | 2,39% |
2021 | -7,33% |
2022 | -11,72% |
Ad esempio, un rendimento del fondo che investe in titoli obbligazionari scadenza 12 mesi, come ha fatto nel 2012 a registrare un rendimento del 13,92% ?
E come ha fatto nel 2020 ha registrare un rendimento del 2,39% con i tassi delle obbligazioni affidabili a 12 mesi che rendevano zero ?
Queste sono le domande che avrebbe dovuto porsi un investitore o meglio un consulente finanziario prima di sottoscrivere o raccomandare un fondo orizzonte 12 mesi come questo. In finanza non ci sono pasti gratis !
E per coloro i quali, a questo punto, trarranno conclusioni affrettate liquidando tout court il discorso fondo, gli risponderei con una domanda:
Quali altri strumenti finanziari consentono la stessa tutela ?
Possiamo disquisire sul tema gestione attiva (fondo comune) o passiva (etf), valutandone i pro ed i contro di entrambi ma non i vantaggi dello strumento fondo. Il fondo impedisce il rischio rovina nell’investimento già solo per la diversificazione che fa. Certo, rimane il rischio mercato direte voi …ma se voi trovate un modo per eliminare quest’ultimo, abbraccerò volentieri le vostre proposte.
Piuttosto, vero è che anche la raccomandazione di un gestore di un fondo, deve prevedere una analisi preliminare sulla qualità del gestore, sui suoi risultati e soprattutto un monitoraggio successivo sulla capacità del gestore di raggiungere gli obiettivi che si è posto. Potete decidere voi se farlo autonomamente o pagare qualcuno che lo faccia al vostro posto ma deve essere fatto.
Fino ad allora ricordiamoci che la gestione del risparmio richiede attori preparati altrimenti prima o poi il mercato separerà i soldi dagli stupidi