L’amore degli Italiani per l’immobile è una indiscussa realtà. Siamo il paese con il più alto tasso di patrimonializzazione immobiliare al mondo e a parlare con chi ha investito in questa tipologia di attività reale c’è da giurare che ha dato grandi soddisfazioni e mai ha fatto pentire qualcuno per l’investimento fatto. Ma quale è il segreto di tanto successo ?
Il guadagno sicuro, in ogni condizione di mercato, rappresentato dalla rivalutazione dell’immobile costante nel tempo. Tuttavia facendo una attenta analisi troviamo che anche in Italia l’immobile si muove seguendo dei cicli e come recita il sito www.borsinoimmobiliare.it negli ultimi 40 anni abbiamo assistito a 4 fasi ribassiste nel mercato immobiliare ovvero dal 1970 al 1976, dal 1976 al 1986, dal 1986 al 1998 e dal 1998 al ?…
Credo che questa sia una bella sorpresa per coloro i quali credono nella rivalutazione costante nel lungo periodo del mattone.
Dal grafico di cui sopra emerge chiaramente graficamente quanto detto cioè che anche l’immobile in Italia, come tutte le altre attività finanziarie e reali, è soggetto a cicli di espansione e contrazione. Ma allora cosa affascina così tanto gli Italiani in questo investimento ? Qualcuno potrebbe obiettare che comunque protegge dall’inflazione e forse quel qualcuno potrebbe anche avere ragione in quanto è un bene rifugio al pari dell’oro etc. Ma se ciò fosse vero allora occorrerebbe un periodo di inflazione crescente per giustificare l’utilizzo dell’investimento immobiliare. Proviamo ad andare a vedere graficamente quale è la situazione del tasso di inflazione.
Beh, dal grafico gentilmente offerto da http://it.global-rates.com non sembra che si stia attraversando un periodo di inflazione crescente ma piuttosto il contrario. E allora c’è da chiedersi quali razionalità conducono il risparmiatore italiano ad accumulare beni immobiliari. Un’altra risposta potremmo cercarla nella reddittività dell’investimento e qui emerge che che nelle principali città d’Italia la reddittività media annua lorda di un investimento tipico e amato dagli italiani quale l’appartamento si attesta al 4,03% annuo (fonte http://www.uil.it/pol_territoriali/Default.htm ). Ma quale sarà quindi il rendimento netto annuo dell’appartamento tolte le imposte quali ICI, IRPEF, Tarsu, cedolare secca, Imposta di registro, Imposta catastale, Imposta ipotecaria etc….? E siamo così sicuri della regolarità dei pagamenti dell’affittuario ? Ma tutto ciò non importa gli italiani poichè come si dice “occhio non vede cuor non duole. Credo che dopo questa semplice e modestissima analisi possiamo avvicinarci alla vera ragione per cui gli italiani preferiscono l’immobile ad altri investimenti. La scarsa trasparenza del prezzo dell’immobile è forse la vera ragione. Mi spiego meglio facendo riferimento all’ansia che oggi può arrivare dal conoscere giornalmente ed istantaneamente il valore di un investimento rispetto al “credere” di aver sistemato bene i propri soldi con l’acquisto di un immobile non occupandosi della quotazione giornaliera che il mercato darebbe a quell’immobile. In questo ultimo caso infatti investo una cifra e non controllo il prezzo per n anni e poco importa cosa è successo nel frattempo, poco importa se magari mi occorreranno 10 anni per riafferrare il valore investito e soprattutto poco importa se con un titolo di stato avrei guadagnato di più (vedi tabella sotto) . L’importante è non farsi domande e continuare come si è sempre fatto…..
mmm e che mi dici di quelli, beati loro, che avevano comprato un appartamento
nel 1999 a 200.000.000 di lire e oggi lo rivendono a 200.000 euro ?
Non è stato un buon investimento?