Vendiamo ?

 

Questo è il quesito ricorrente che i clienti pongono al proprio consulente quando vedono dei profitti, soprattutto dopo periodi di vacche magre.

Parliamoci chiaro, quando si parla di mercato azionario, siamo un pò tutti allenatori come nel calcio ed ognuno di noi vuole dire la sua sul giusto approccio da tenere nell’investimento azionario. Siamo tutti esperti e ci lasciamo andare a dissertazioni che il più delle volte sono il frutto dell’emisfero destro del nostro cervello, specializzato nella creatività e fonte di emotività. Costa troppa energia chiamare in causa l’emisfero sinistro del nostro cervello che attiva la riflessione, la razionalità. Così, il nostro corpo, nel processo decisionale, spesso preferisce usare la parte delle emozioni, dell’istinto. Siamo stati creati così anche perchè all’origine dell’umanità c’era la necessità di prendere decisioni, da cui dipendeva la nostra stessa sopravvivenza, in nanosecondi e dunque l’uomo si è abituato ad usare l’istinto per prendere decisioni velocemente. Ciò ancora oggi nel processo d’investimento è più che mai vero e così il processo decisionale spesso non passa da una attenta analisi costi, benefici, etc., ma dall’utilizzo dell’intelligenza emotiva che nella maggioranza dei casi ci da consigli sbagliati e frettolosi. E così ricollegandoci alla finanza, finisce in pratica,  che si vende troppo presto un’ attività finanziaria che sta andando bene e si tiene per troppo tempo una che  sta andando male nella speranza che possa andare bene..

L’esperienza passata svolge anch’essa un ruolo determinante in questo processo e condiziona il comportamento  di colui che deve decidere sul da farsi. Se in passato ho accusato perdite rilevanti, piuttosto che cercare di approfondire il perchè è accaduto, preferisco il mordi e fuggi sbarazzandomi velocemente di un’attività non appena guadagno qualcosa. Ma è corretto ?

Puntualizziamo che sul mercato azionario non è mai corretto acquistare e/o vendere un’attività finanziaria senza una metodologia. Basare le proprie decisioni sul fatto che ho guadagnato o ho perso è la giusta strada per perdere opportunità nel tempo o addirittura perdere tanto denaro.

Sarò noioso, ma lasciatemi dire che esistono, a mio modo di vedere, solo due approcci agli investimenti. L’approccio contrarian e l’approccio follower. Tutte le altre strategie sono sottoprodotti. Chi mi segue sa che io sposo l’approccio al mercato trend follower. Il motivo è presto detto. Non mi piace, come accade nel primo approccio, prendere il coltello quando cade perchè non so mai da che parte riuscirò a prenderlo. E’ troppo pericoloso e si rischia di farsi male. L’approccio trend follower invece è quello che mi evita di avere grosse perdite. Chi adotta strategie di trend following parte da una consapevolezza: dal momento che farà delle entrate solo a trend già cominciato (e quindi per forza di cose in ritardo), spesso capiterà di ottenere pochi utili o addirittura di vivere delle piccole perdite. Tuttavia ad animarlo c’è una certezza: “One good trend pays for all the whipsaws”, ovvero quando si centra “un buon trend, esso ripaga di tutte le piccole perdite”.Ci vuole quindi pazienza, capacità di giudizio, saper tenere botta quando il trend si fa attendere e avere fede nel proprio trading system. Questa strategia parte dal concetto che è più facile che un trend partito prosegua piuttosto che inverta e che è meglio lasciar correre i profitti e tagliare le perdite.

Ma vediamo di rispondere alla mia domanda iniziale ovvero se è corretto vendere quando si guadagna….analizzando una tabella con i rendimenti annui dei principali indici azionari e materie prime dal 2007 ad oggi.

indici blog

Potremmo ripetere l’esercizio anche su periodi precedenti ma il risultato non cambierebbe. Se guardiamo l’indice world, che rappresenta le borse mondiali nel loro insieme, possiamo notare anche solo guardando la tabella, una prevalenza di colore verde rispetto al rosso. Il che ci dice (come sappiamo da tempo), che nei mercati azionari sono più gli anni positivi di quelli negativi (due terzi conto un terzo). Ci da anche un’altra informazione, ovvero che anche guardando gli anni negativi, sono rari gli anni estremamente negativi (2008). Ecco, il punto è proprio questo. Un buon trading system che segue il trend di medio-lungo periodo punta a darti il coraggio, la forza di stare e mantenere l’investimento quando il trend è forte ma ti eviterà di incorrere in forti perdite quando invertirà pesantemente.

Ho già menzionato varie volte gli svantaggi e vantaggi del trading system che seguo, tuttavia, senza rientrare nel merito, vorrei rimarcare il fatto che per questa strategia occorre pazienza e perseveranza in quanto pur essendo incentrata sul non fare mai grosse perdite e sul lasciare correre i profitti non è esente da falsi segnali che potrebbero erodere profitti. E’ un pò come pagare un premio per un assicurazione che mi protegga dal rischio rovina.

Una ricerca fatta da Dalbar, una società americana, che si occupa di finanza comportamentale, ha cercato di quantificare il costo dell’emotività dell’investitore. L’analisi è stata condotta sull’indice S&P500 dal 1996 al 2016. Ricordiamo che qui ci sono in mezzo due delle più grandi crisi della storia del mercato azionario. Ebbene l’indice ha avuto un ritorno annualizzato dell’7,68%, mentre il rendimento dei possessori dei fondi azionari è stato del 4,79% con una differenza del 2,89%.

Questa differenza è imputata alla presunzione del risparmiatore di entrare ed uscire dal mercato. L’investitore insomma ci vuole mettere le mani lasciandosi trasportare dalle emozioni della paura e dell’avidità senza avere un approccio disciplinato e metodologico.

Fare timing sul mercato non solo è un esercizio difficile ma spesso anche inutile e dannoso per l’investitore stesso ed ecco perchè si dice che il maggior pericolo per un investitore è l’investitore stesso …..

Operativamente, ben vengano quindi i piani di accumulazione, che aiutano ad essere disciplinati e partono dalla consapevolezza che non è possibile fare previsioni. Ma se non si vuole accettare il compra e tieni e orizzonte indefinito….allora occorrerà dotarsi di un metodo.

E gli Italiani orfani del tasso ed tra i maggiori risparmiatori al mondo, dovranno volenti o non volenti, avere a che fare con i mercati azionari e metterci la testa. Stare alla finestra, guardando il mondo che si muove, come sento dire spesso, ha avuto  un costo opportunità troppo alto in questi anni (vedi tabella)

 

 

Informazioni su gianlucabati

Consulente finanziario Finecobank
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2 risposte a Vendiamo ?

  1. Daniele ha detto:

    Grazie, sempre chiaro riesci sempre a far comprendere noi stessi.
    Ciao Daniele e Francy

  2. Daniele ha detto:

    scusa non ho riletto prima di spedir……ma un pò di grammatica no ehhh il ” sempre chiaro” non doveva esserci.
    Ciao di nuovo

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