Robert Lucas, premio Nobel per l’economia, argomentava nel 2007, prima di essere clamorosamente smentito dai fatti, che una crisi economica non sarebbe potuta accadere poiché “se abbiamo imparato qualcosa dai passati 20 anni è che c’è parecchia stabilità incorporata nell’economia reale. Dunque l’autoregolazione dei mercati finanziari è diventata un dogma piuttosto che essere un fatto da verificare empiricamente.”
Abbiamo, purtroppo, visto tutti cosa è accaduto successivamente……… I 10.000 economisti di professione del mondo non sono riusciti a prevedere l’insorgenza della crisi nel 2007.
Più recentemente nel 2011 gli economisti Stiglitz e Roubini: “Anno orribile per l’economia? Il 2012 andrà peggio”, e ancora, “Per uscire dalla crisi sarebbe necessario un ripensamento radicale dell’economia e un maggiore ruolo della politica, per diminuire la crescente disuguaglianza tra le classi sociali. Ma i politici hanno finito le munizioni e continuano a sfuggire alle loro responsabilità. Di questo passo la fine dell’euro e un nuovo caos finanziario a livello internazionale sono dietro l’angolo……….”
Certamente, chiunque, anche se dotato di un sistema decisionale razionale, non avrebbe potuto fare a meno di non considerare queste affermazioni ed avrebbe basato le proprie scelte d’investimento tenendo anche conto di queste parole……..Probabilmente il nostro investitore sarebbe rimasto liquido per difendersi al meglio in questa fase di incertezza prevista ed intanto i mercati azionari…….nel 2012 ……crescevano
La tabellina sopra mostra i risultati eloquenti delle principali borse internazionali da inizio anno e non voglio dilungarmi oltre sulle performance stellari dei mercati obbligazionari ! Come ha osservato il giornalista Marco Cobianchi, ” gli studi economici sono arrivati ad una tale sofisticatezza da aver perso il contatto con la realtà. Solo ciò che rientra all’interno dei loro teoremi diventa reale, tutto il resto semplicemente, non esiste”. Sarebbe sufficiente guardare alcune dichiarazioni rilasciate da alcuni luminari economisti verso la fine degli anni 90, quando la new economy aveva scatenato l’euforia, per rendersi conto dell’impossibilità di fare previsioni economiche. Ora qualcuno penserà ma allora come fare ?
Semplicemente utilizzando un metodo ed osservandolo rigorosamente aggiungendo l’ingrediente principale della diversificazione. Vale a dire che non mi chiedo cosa accadrà ma sono pronto ad affrontare qualsiasi evento con il portafoglio costruito facendo mano mano gli interventi che il metodo mi indica di fare. Poco eccitante ? Forse, ma più sicuro….
P.S: per gli amanti dell’oroscopo ecco 7 le previsioni per il 2013 della più grande e potente banca d’affari del mondo Goldman Sachs www.gs.com !
1° posizioni lunghe (comprare) in titoli ciclici dei materiali, industriali e di consumo discrezionali settori e posizioni corte in titoli più difensivi di settori come i beni di consumo e l’assistenza sanitaria. Si tratta essenzialmente di una chiamata rialzista sul mercato azionario degli Stati Uniti con un paio di settori oltre e sottopeso.
2° posizioni lunghe in valute dei paesi con eccedenze delle partite correnti
3° posizioni lunghe sulle grandi banche usa
4° posizioni lunghe sulle obbligazioni sovrane spagnole
5° comprare mais, greggio e rame
6° comprare obbligazioni high yield
7° vendere dollaro australiano contro corona norvegese
Firmato “Guru globale Goldman Sachs”